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Vedere Axel così nervoso tende a rendere nervoso anche me. Non capisco il perché però. Perché mai dovrei condividere le sofferenze altrui senza una reale motivazione? Che fastidio …
Salto sul suo letto e vedo cosa riesco a fare per risollevargli il morale. Mi struscio prima sulle sue gambe, poi inizio a miagolare e a leccargli le mani. Può sembrare un processo inutile ad occhi inesperti, ma così facendo dovrei abbassare il suo livello di stress.
<<Toffo, hai rotto il cazzo.>> mi dice lui dopo un po’.
Mammifero ignorante, RINGRAZIAMI AL POSTO DI LAMENTARTI!
Gli salto sul petto e gli soffio proprio davanti alla faccia, giusto per fargli capire che un po’ di gratitudine sarebbe gradita.
<<Che c’è? Che vuoi?>> risponde lui tirandosi leggermente su <<Hai fame?>> io soffio di nuovo <<Brutto obeso, hai mangiato due minuti fa.>>
Ma perché la lingua dei gatti non è in grado di comunicare come quella degli umani? Quante cose avrei da dirgli …
Mi sdraio sul suo petto per fargli capire che non voglio mangiare, e lui finalmente comprende le mie intenzioni ed inizia ad accarezzarmi la testa; anche questo può sembrare un processo inutile, ma in realtà pure le sue carezze abbassano lo stress. Più mi accarezza più si rilassa.
<<Toffo …>> dice poi con tono pensieroso mentre torna a guardare il soffitto <<che farai senza di me, eh? Se mai dovessi partire, a chi è che romperai le palle? Casa sarà sempre vuota, i miei lavorano.>>
Miagolo, ma non per provare a comunicare qualcosa di particolare, lo faccio solo per fargli capire che lo sto ascoltando, così da spingerlo a continuare a parlare e condividere con me i suoi pensieri. Ultimamente lo fa sempre più spesso.
<<Potrei non tornare, sai? Se l’esame lo supero come ha fatto Sofia andrò nel centro di studio. E lì dovrò rimanerci per cinque anni … se tutto va bene.>> continua a parlare lui con tono pensieroso.
Da quello che ho capito non ha paura di andare lì. L’idea in realtà lo emoziona, e questa notizia lo ha anche reso leggermente più “famoso”. Aveva circa 10k seguaci sui suoi profili sociali, ma da quando ha fatto sapere di essere stato invitato in un DSC sono triplicati. Tutto ciò lo fa sentire abbastanza speciale.
Ciò di cui ha paura è l’esame. Il suo strutturamento è segreto, e il segreto è tenuto troppo bene. Teoricamente chi fa l’esame firma un contratto di segretezza, dove si ripromette a non parlarne con nessuno … il problema è che decine di migliaia di persone hanno fatto questo esame in tutto il mondo, ed è parecchio strano che nessuno di loro abbia spifferato qualcosa, neanche sotto pagamento.
Davvero strano. Come si fa a impedire che fuoriescono delle informazioni in un epoca come quella di internet e degli smartphone? Axel non capisce, e questo lo sta innervosendo parecchio. Ma a renderlo molto più pensieroso e sospettoso del normale è stato l’esame della cugina.
È avvenuto pochi giorni fa, e da quando lei è tornata … è strana. La prima cosa che ha notato è il modo quasi stupito con cui guarda le cose, come se le stesse vedendo per la prima volta. E poi anche lei mantiene il segreto.
Non importa le pressioni a cui Axel la sottopone, lei rimane zitta. E questo è molto strano, perché Sofia non è una ragazza propriamente “affidabile”. Fa promesse ogni volta che può, e ogni volta che può le infrange. Dire a lei un segreto è come rilevarlo alla stampa.
Eppure questa volta non parla. Se l’esame ha il potere di ridurre in quello stato una ragazza come Sofia, chissà cosa potrebbe fare ad Axel. Per questo ha paura.
<<Axel!>> chiama la madre dall’altra stanza.
<<Sì?>> risponde il ragazzo.
<<Sei pronto?>>
<<Mancano ancora cinque ore!>>
Dopo un po’ la porta della stanza si apre e la madre entra dentro solo per lanciare uno sguardo sconcertato al figlio <<Sei ancora lì?>>
<<Ma’, mancano>>
<<Non importa, preparati! È una cosa importante questa! Dai alzati, ripassa, studia, fai qualcosa! Non stare lì fermo come un morto!>>
<<Mamma …>>
<<Dai dai dai dai! Più stai fermo peggio è. Alzati e fai qualcosa. Devi muoverti per far funzionare il cervello!>>
Lui sbuffa e salta giù dal letto.
<<E va bene … muoviamoci.>>
Manca ancora molto al suo turno, ma è oggi il giorno del suo esame.
Oggi finalmente capirà cos’ha di tanto speciale … e di tanto segreto.