Prima notte

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Lorenzo non ha né pranzato né cenato. Ha mangiato una serie di snack e bevuto una gran quantità di bibite gassate, e questo gli è bastato a rimanere sazio per tutta la giornata.
Normalmente non va così, ma oggi è stato sicuramente un giorno speciale. Speciale in senso negativo.
Ha passato la giornata a parlare al telefono e navigare su internet per capire cosa è successo, e quello che ha scoperto non gli è piaciuto per niente. Il sole sembra essere scomparso per davvero, e con esso tutti i corpi celesti. Dall’altra parte del mondo denunciano la scomparsa di luna e stelle infatti.
Nessuno sa cosa sia successo inoltre. La rete è piena di video e foto di gente spaventata e terrorizzata dall’improvvisa scomparsa della stella più importante del pianeta, ma non c’è nessuno che dia spiegazioni o che provi anche solo a tranquillizzare le persone.
Lorenzo è rimasto in tensione per tutto il giorno. È stato anche tentato dall’idea di uscire e raggiungere i suoi amici, ma alla fine ha deciso di non farlo. Lui abita abbastanza lontano dal centro e per raggiungere i suoi amici avrebbe dovuto prendere i mezzi pubblici o comunque un autovettura, ma con tutti gli incidenti che sono avvenuti le strade erano probabilmente bloccate; quando il sole è scomparso il buio improvviso ha portato moltissimi guidatori a schiantarsi sulla macchina che avevano davanti oppure a frenare all’improvviso.
Quando è arrivata l’ora di dormire lui era ancora sveglio e pieno di energie. Si sentiva un po’ stanco, ma non era assolutamente assonnato. Era in tensione a causa dei genitori che ancora non tornavano a causa del blocco stradale causato dagli incidenti di massa, ed era … emozionato. La paura si è lentamente trasformata in eccitazione, una cosa del genere non era mai successa dopotutto e moriva dalla voglia di capirci qualcosa.
Il sole è scomparso. Ma perché? Su internet ha trovato video di gente che urlava all’apocalisse, all’invasione aliena, all’imminente fine del mondo, al complotto mondiale ordito da qualche società segreta super avanzata … e tutto ciò lo divertiva più che spaventarlo.
Le cose hanno iniziato a farsi pericolose a partire dalla mezzanotte però.
Era ancora davanti al computer quando i cani hanno iniziato ad abbaiare e ringhiare con violenza. Lorenzo ha reagito subito a quei versi, i suoi cani in genere non abbaiano con così tanta ostilità quando giocano o cercano le attenzioni del padrone, quindi è scattato subito in piedi e ha iniziato a chiamare i propri cani.
<<Ehi, ma che state facendo?>> ha urlato quando ha notato che non lo raggiungevano. Però li sentiva ringhiare, ringhiare come se avessero in bocca qualcosa, un panno forse, o magari una delle loro bamboline; ringhiavano e allo stesso tempo si stavano avvicinando, quindi qualunque cosa avessero tra i denti glielo stavano portando.
Lorenzo si è lasciato andare ad un sospiro di sollievo quando ha pensato che i suoi cani volessero solo giocare.
Ma si sbagliava.
In camera sua è entrata quella che hai suoi occhi è apparsa solo come una macchia nera e bidimensionale. Il movimento di quella macchia è stato talmento rapido che Lorenzo non ha neanche fatto in tempo a urlare o spaventarsi quando si è ritrovato qualcosa di incredibilmente stretto intorno al collo.
Per un attimo il suo cervello è andato in tilt. Il cuore ha rischiato di fermarsi, il respiro si è sicuramente fermato, e Lorenzo ha realmente rischiato di morire lì e subito a causa della sorpresa. Il problema più grande di quella aggressione è il fatto che a farla non sembrava essere nessuno.
Ciò che Lorenzo vedeva era solo nero. Nero come lo schermo del computer quando è spento. Anzi, nero come il cielo ora che non ha né le stelle né la luna. Davanti a lui c’era una macchia nera e priva di sfumature o ombre di alcun tipo, quindi sembrava anche bidimensionale, ed era questa macchia che lo stava strangolando.
Lui all’inizio non capiva. Non poteva capire. Il suo cervello non riusciva a elaborare le informazioni che stava acquisendo perché non aveva mai visto un elemento del genere in tutta la sua esistenza.
Come può un oggetto solido e tridimensionale essere talmente scuro da risultare senza riflessi o sfumature di colore? Non importa l’angolazione, la prospettiva o la luminosità dell’ambiente, la macchia che aveva davanti era così nera da sembrare bidimensionale, e ciò stava impedendo al suo cervello di reagire all’aggressione.
Quella macchia non aveva né una consistenza né una temperatura poi. Il ragazzo si sentiva come se a strangolarlo fosse il nulla.
Lorenzo sarebbe morto se non fosse stato per i cani. Lo spavento, unito all’incomprensibilità dell’evento, lo avevano completamente paralizzato. In quel momento non stava neanche pensando, stava solamente guardando la macchia in attesa di morire per mancanza di ossigeno.
Quando le gambe hanno iniziato a cedere e lui è finito in ginocchio i cani, che fino a quel momento erano aggrappati a quella che pare essere una gamba della macchia, si sono staccati e hanno iniziato a mordere e strattonare le braccia dell’aggressore.
Lorenzo si è ripreso dalla paralisi proprio nel sentire i ringhi ostili e incattiviti dei suoi cani. Durante lo strangolamento lui si era convinto che quella macchia fosse una sorta di sogno, un’allucinazione, per lui era l’unica spiegazione plausibile. Si sentiva come se in realtà si stesse strangolando da solo. Ma il ringhio dei cani gli ha fatto capire di essere davvero in pericolo di vita, quindi si è portato le mani alla gola per provare a liberarsi dalla morsa e stringendo con tutte le sue forze contro quello che pareva un oggetto solido ma invisibile è riuscito ad allentare la presa.
Con un ultimo sforzo si è strappato via quella macchia nera dal collo, ma lei non si è fermata lì: si è mossa nello spazio con rapidità solo per ritornare all’attacco un attimo dopo. Lorenzo la guardava con incredulità, il suo cervello ancora non riusciva a capacitarsi di ciò che aveva davanti, ma questa volta non si è lasciato colpire senza rispondere.
Si è coperto da quello che sembrava un pugno e seguendo il suo istinto, che gli suggeriva di rialzarsi ed attaccare, si è buttato a testa bassa sulla sagoma che aveva davanti a sé.
Sono caduti entrambi per terra, sbattendo prima sul letto e poi rotolando sul pavimento.
Il ragazzo ancora non capiva, ma il cervello non si era disattivato e ha continuato a combattere per la sua sopravvivenza, anche con l’aiuto dei cani che non la smettevano di mordere e strattonare la macchia nera ogni volta che potevano.
Quella però non si arrendeva. Mirava quasi sempre alla gola o alla testa, senza esitazione e senza paura. Non emetteva alcun tipo di suono, nemmeno quando colpita o sbattuta per terra. Sembrava davvero un’allucinazione, sembrava che in realtà non esistesse. Però era lì, proprio di fianco a Lorenzo, ed era ben intenzionata ad ucciderlo.
La forza della macchia non era grandissima però, i due erano perfettamente alla pari sotto questo punto di vista, e sebbene il modo in cui si muoveva era privo di esitazione mancava però di precisione: mirava sempre al collo o alla testa, cosa che la rendeva leggibile.
Lorenzo era un po’ svantaggiato dal fatto che non si è mai ritrovato in una rissa però, quindi oltre a difendersi e provare a immobilizzare il suo avversario non aveva idea di cosa fare; cercare di parlargli è risultato inutile perché dalla macchia non uscivano parole di risposta, cercare di scappare è stato altrettanto inutile perché la macchia non gli dava un attimo di tregua, sembrava non avere mai bisogno di riprendere fiato.
Alla fine sono stati i cani, ancora una volta, a fare la differenza. Hanno indebolito la sagoma nera abbastanza da permettere a Lorenzo di tirarsi un attimo su per cercare oggetti con cui difendersi meglio. La sua mano è scivolata sulla scrivania in modo scoordinato, ma alla fine si è stretta intorno alle forbici che teneva nel portamatite.
In preda alla paura, allo shock, e travolto dall’improvvisa esplosione di adrenalina Lorenzo ha colpito ripetutamente la macchia con la punta delle forbici.
All’inizio i suoi colpi non sembravano avere effetto ma dopo alcuni affondi eseguiti nella parte alta della sagoma (dove dovrebbe esserci la testa di un essere umano) quest’ultima scompare.
Sparisce nel nulla, in un battito di ciglia. Quando è successo la mente di Lorenzo ha subito un altro duro colpo: la sagoma non è esplosa, implosa, vaporizzata, sciolta … no, è semplicemente sparita nel nulla, come se non fosse mai esistita. Prima c’era, poi no.
Dopo tale evento, e con i cani che si sono ritrovati a mordere il nulla, Lorenzo si è domandato se tutti gli eventi a cui ha assistito non fossero accaduti solo nella sua testa.
Riflette sulla possibilità di essere stato drogato e di star in qualche modo sognando. Pensa che forse è svenuto e che quindi si è ritrovato rinchiuso in una sorta di sogno lucido infinito.
Ma alla fine si è reso conto che è sveglio. Sapeva di essere sveglio, e per quanto strano possa sembrare, essere consapevoli di non star sognando è una garanzia del fatto che non si stia sognando.
Si è alzato da terra con la testa che pulsava di dolore, il cuore che ancora batteva all’impazzata e i cani che ancora abbaiavano al vento. Li ha zittiti con una certa fatica, dopodiché si è guardato intorno e un brivido di paura ha scosso il suo intero corpo: all’improvviso il buio che regna fuori dalla sua casa non lo eccitava o divertiva più. È tornato a fargli paura, molto più di prima.