Predatore 7/7

Durata lettura: corta

Breve e ultimo riepilogo del soggetto sperimentale OgIT.
Questo anno la creatura l’ha passato per la maggior parte fuori dal laboratorio. I primi mesi l’abbiamo nuovamente lasciata nei boschi e nelle foreste, questa volta ben equipaggiata e vestita però. La creatura è stata ben felice di stare lontana da noi, e durante l’escursione ha pure distrutto i nostri droni ogni volta che poteva.
Si è portata dietro un quadernino con diverse penne e matite, gli è servito per disegnare gli animali che avrebbe incontrato; il cibo lo trovava in giro, dei vestiti gli importava poco invece, non ne aveva davvero bisogno.
Lo abbiamo visto studiare e disegnare uccelli, in particolar modo rapaci, e spesso si arrampicava sugli alberi solo per vederli meglio o da più vicino.
Così come alcuni dei suoi rapaci preferiti anche lui ha iniziato a cacciare principalmente di notte, sebbene le prede più grosse si aggirino di giorno. Quindi durante la notte era a caccia di cibo, mentre quando c’era il sole passava il suo tempo a disegnare o a divertirsi con i suoi insetti e gli altri animali (insetti che aveva convenientemente ri-partorito).
Un giorno ha perso le penne, e questo evento ci ha permesso di scoprire un’altra cosa riguardante quegli insetti: dopo che le penne sono andate perdute agli insetti è spuntato nell’arco di settimane un pungiglione che al posto di emettere veleno aveva la capacità di produrre ed emettere inchiostro. Poco inchiostro, ma comunque inchiostro.
Veramente curioso.
Ha passato sei mesi in quegli ambienti boschivi e selvaggi, ma quando siamo andati a riprenderlo ha prima provato a fuggire, poi ha minacciato di ferire i nostri collaboratori che sono stati costretti a sedarlo per la prima volta da quando è nato.
Anche questo è stato un male ovviamente. Il suo corpo si è adattato subito al sedativo, ciò significa che in futuro non sarà più possibile neutralizzarlo in quel modo.
Compreso ciò abbiamo veramente iniziato ad avere paura. Se quella creatura fosse stata lasciata nuovamente liber non sarebbe tornata volontariamente da noi. Sarebbe scappata. E noi non avremmo avuto metodi non letali per fermarla. In poche parole l’abbiamo persa, e più crescerà più questa situazione si complicherà perché se adesso abbiamo comunque la possibilità di catturarla con un piccolo dispiegamento di forze, in futuro diventerà sempre più grande, sempre più forte, sempre più difficile da contenere e quindi sempre più difficile da tenere sotto controllo usando la forza bruta.
Ho così deciso di chiedere aiuto alla compagnia, non potevamo continuare in questo modo. Tra tre anni ci sarà la consegna e la creatura è in uno stato mentale instabile e incontrollabile.
Al ritorno da quella escursione siamo riusciti a notare alcuni cambiamenti comunque.
Primo cambiamento, i suoi insetti sono diventati ostili nei nostri confronti.
Secondo cambiamento, di notte tendono a illuminarsi leggermente, proprio come delle lucciole. Purtroppo non possiamo più prenderli e analizzarli da vicino però, la creatura non ci lascia la possibilità di farlo e noi non vogliamo irritarla quando non è strettamente necessario farlo.
Terzo cambiamento, la creatura mangia di meno del solito.
Il suo peso è comunque doppio rispetto a quello che dovrebbe avere un sapiens della sua età e con la sua costituzione, però è un peso dovuto unicamente dal materiale con cui sono costituiti i suoi muscoli perché a vista appare veramente magro, quasi scheletrico.
Fortuna che l’aiuto della compagnia è arrivato e l’Ambasciatrice in persona si è fatta viva.
Essa ha osservato la creatura da vicino, e con nostra grande sorpresa la creatura si è lasciata osservare e toccare senza dare segni di ostilità; dopo una breve ispezione ha deciso di lasciarla “libera”. Ha detto che a causa del nostro cattivo operato la sua custodia ci sarebbe stata sottratta.
Ha organizzato tutto lei. Abbiamo finto di portare la creatura in una nuova escursione, dopodiché abbiamo finto un incidente. La creatura ha preso la palla al balzo ed è fuggita.
Non è davvero “libera” però perché l’abbiamo lasciata fuggire sopra un’isola appartenente alla compagnia, quindi è ancora perfettamente contenuta e tenuta sotto osservazione. Quell’isola è fuori dal nostro controllo però, quindi il nostro lavoro termina qui.
Che disastro. Perdere così la custodia della creatura e la fiducia della compagnia è un duro colpo. Il mio laboratorio verrà punito per questo, ne sono certo. Mi aspetto un taglio dei fondi già a partire dal prossimo anno.