Nel nulla 4/5

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<<Quindi … Tommy era sparito, giusto?>>
<<Sì. Sara ha detto di essersi svegliata senza di lui.>>
<<E Fenny? Dov’era?>>
<<In camera, dove l’avevano lasciata. Sara dormiva con Tommy ovviamente, e avevano lasciato Fenny in una scatoletta. Comunque Sara non era preoccupata inizialmente, la macchina di Tommy era ancora in casa quindi lei pensava fosse uscito un attimo a fare qualcosa. Io e gli altri eravamo preoccupatissimi invece. E nervosissimi. Marco voleva prendere il pulcino e buttarlo via addirittura. In realtà era da un po’ che voleva farlo, Marco … odiava quel pulcino, non so il perché.>>
<<Cosa avete fatto però?>>
<<Niente. Abbiamo fatto colazione e Brigitte continuava a tenere d’occhio Sara, che diventava sempre più preoccupata man mano che passava il tempo. Alla fine ha deciso di chiamare Tommy al telefono.>>
<<Ha risposto?>>
Elia sospira <<Beh … ehm … qui le cose iniziano a farsi complicate. È qui che la gente smette di darmi ascolto completamente.>>
<<Prova comunque a spiegare cosa è successo.>>
<<Lui ha risposto. Però ha detto che era a casa e che era lei ad essere uscita, insieme a noi. Ha detto che avevamo preso la macchina. E anche il pulcino.>>
<<Oh …>>
<<Già.>>
<<E a quel punto cosa avete fatto?>>
<<Beh … abbiamo dato di matto? Qualcosa del genere. Sara si è messa a urlare di non scherzare, poi Marco gli ha tolto il telefono dalle mani e parlando col padre gli ha dato un appuntamento nel salone tipo. A un certo punto sia lui che il padre dicevano di essere nella sala, però non si vedevano. Noi non vedevamo Tommy, lui non vedeva noi. Un casino. Così gli abbiamo chiesto di fare qualcosa per dimostrare che fosse a casa e non ci stesse prendendo in giro, e … lui ha provato un po’ di tutto. Ha acceso e spento le luci, ma niente. Ha abbassato e alzato le tapparelle, ancora niente. Alla fine ha acceso la televisione.>>
<<E …?>>
<<Beh … ha acceso la televisione. L’accesa anche per noi. Il telecomando non si era spostato per niente, quindi dal nostro punto di vista la televisione si era accesa da sola.>>
Io annuisco <<Come avete reagito a quell’evento.>>
<<Io stavo morendo dentro.>> ammette il ragazzo con un sorriso imbarazzato <<Mi stavo cagando sotto. Marco ha detto di chiamare la polizia. Sara lo stava per fare ma Brigitte li ha fermati. Ha detto che non potevamo.>>
<<Perché?>>
<<Perché era una cosa troppo stupida. Serviva una prova più evidente. Spegnere e accendere la televisione non bastava a convincere che papà fosse diventato invisibile, un fantasma o qualcosa del genere. E dato che noi non parlavamo greco i poliziotti ci avrebbero presi per idioti o per dei turisti che stavano facendo uno scherzo. Ci serviva che papà facesse qualcosa di più … “ovvio”.>>
<<Tipo?>>
<<Tipo guidare la macchina. Solo che non c’era dal suo punto di vista, quindi …>>
<<A quel punto che avete fatto?>>
<<Abbiamo cercato di fare qualcos’altro. Nel frattempo Sara era andata a recuperare Fenny. Pensava che se era stato il pulcino a “maledire” Tommy allora forse sarebbe stato possibile fare il contrario. Fenny era tutta spelacchiata quella mattina comunque, ed era sporca di cenere. Vederla in quello stato mi ha fatto credere che fosse davvero colpa sua.>>
<<Cosa avete fatto con Fenny?>>
<<L’abbiamo messa sul tavolo. Il pulcino era stanchissimo però, non si reggeva in piedi. Brigitte gli ha dato del salame, e Fenny lo ha mangiato lentamente. Sembrava davvero sul punto di morire. Abbiamo chiesto a Tommy di avvicinarsi a quel tavolo e di provare a toccarlo nel punto in cui c’era Fenny. Per aiutarlo Sara ha provato a mandargli una foto del punto in cui si trovava il pulcino, ma ovviamente la foto usciva tutta nera. Brig ha avuto un’altra delle sue intuizioni e ha detto di mandare comunque la foto a papà.>>
<<E lui la vedeva?>>
<<Sì. Lui la vedeva normale. Seguendo la foto Tommy si è messo davanti al tavolo, ma non succedeva nulla. Gli abbiamo chiesto di fare una foto nel punto in cui c’era Fenny … per lui la foto era … “normale”, cioè rappresentava un tavolo vuoto e normalissimo … mandandola a noi però abbiamo finalmente visto Fenny in una foto. Sembrava un pulcino come gli altri, ma per noi era l’ennesima prova che fosse Fenny il problema.>>
<<Come sono proseguite le cose?>>
<<Tra una foto e un’altra abbiamo scoperto che era possibile … “vederci”. Se Tommy faceva una foto nel punto in cui eravamo noi, ci vedeva. Mandandoci la foto quella usciva come se noi non ci fossimo però. E funzionava anche al contrario, se noi scattavamo una foto nel punto in cui c’era Tommy lui si vedeva. Però se gliela mandavamo lui la vedeva vuota.>>
<<Capisco.>>
<<Così abbiamo fatto un sacco di prove. Eravamo tutti tesi, ma anche un po’ emozionati, devo ammetterlo. Quelle cose accadono solo nei film, no? Quindi eravamo tutti un po’ … spaventati ma non troppo. Non so come descrivere quella sensazione. Era qualcosa di nuovo, capito? Mi sembrava una sorta di mezzo sogno mezzo incubo ed ero sia spaventato che emozionato.>> dice lui <<Ho anche provato a mettermi nel punto esatto in cui era lui e a farmi fotografare da Marco, ma la foto veniva nera, proprio come quando le scattavamo a Fenny. Tommy nel frattempo scattava foto a sua volta per vederci, e funzionava anche coi video questo trucchetto. Se registravamo il punto in cui era fermo Tommy nel video si vedeva una volta che veniva salvato.>>
<<A quel punto cosa avete fatto?>>
<<Abbiamo notato una cosa strana. Sia noi che lui. Le sue foto erano più scure. Poco luminose. Pensavamo fosse colpa dei telefoni, però lui ha confermato che in effetti le nostre foto erano più “chiare”. Gli abbiamo chiesto di fare un video della casa e … lui ha mostrato i corridoi, che erano tornati bui perché le porte erano chiuse. Ci ha detto che pensava che le avessimo lasciate noi così. Molte porte le aveva già aperte comunque, infatti i corridoi apparivano scuri anche per un altro motivo.>>
<<Ovvero?>>
<<Il cielo. Era blu … ma non c’era il sole. O meglio, non si vedeva. C’erano delle nuvole ovunque, non sembrava una giornata estiva ma autunnale e piovosa. Quando Tommy ci ha fatto vedere quelle cose ci siamo preoccupati tutti. Non so il perché, ma la voglia di stare lì a divertirci e farci foto era scomparsa ed era stata sostituita da una fretta … non so come descriverla. Posso solo dire che volevamo che Tommy tornasse da noi il prima possibile.>>
<<E poi?>>
<<Poi la cosa più brutta. Guardando il video Marco ha notato la televisione della casa di Tommy. Era spenta. Gli ha chiesto di accenderla, ma usando il telecomando la televisione si spegneva da noi … ma non si accendeva da lui.>>
<<Oh …>>
<<Tommy ha detto che in effetti è da quando si è svegliato che la corrente non funziona. È pure andato a controllare lo stato del generatore, ma non sembravano esserci danni. Praticamente in quella casa non c’era luce elettrica. E una volta che ci ha detto questo Marco e Sara sono esplosi, hanno subito detto di chiamare la polizia e Brigitte gli ha dato corda, anche lei si era fatta frettolosa.>>
<<Quindi l’avete chiamata?>>
<<Sì, e mentre la polizia arrivava Brig ha spiegato cosa dovevamo fare. Ha scritto una lunga lettera in greco facendosi aiutare dal traduttore del telefono, e poi ci ha detto come comportarci. Dovevamo far scattare delle foto e dei video ai poliziotti coi loro telefoni, così ci avrebbero creduto.>>
<<Quindi?>>
<<Quindi … abbiamo atteso.>>
<<E poi? Il piano ha funzionato?>>
<<Macché.>> dice Elia <<La polizia non è mai arrivata. Sara l’ha chiamata un sacco di volte. Abbiamo chiesto a Tommy di fare lo stesso, ma da lui non rispondeva nessuno al telefono. Non volendo rimanere lì da solo però Tommy ha fatto una cosa … stupida credo.>>
<<Che ha fatto?>>
<<Ha deciso di andare alla stazione di polizia lui stesso. È uscito fuori a piedi, rimanendo in contatto con noi al telefono, e si è incamminato verso il centro cittadino, dove dovrebbero esserci i poliziotti.>>
<<E ci è riuscito?>>
<<Ha camminato tanto, tantissimo. Ma non sembrava servire a molto. Dopo un po’ il suo telefono si è iniziato a scaricare, ma dato che era ancora lontano dal centro e non c’era nessuno in giro a cui chiedere una mano ha deciso di interrompere la telefonata perché non voleva scaricare troppo la batteria, e ci siamo tenuti in contatto tramite messaggi per un po’. Nel frattempo abbiamo pranzato insieme, ed eravamo super nervosi per quello che stava succedendo. Fenny dormiva tutto il tempo nel mentre, sembrava che qualcuno avesse provato a bruciarla viva. Sara, che è una tipa religiosa, ha detto che forse era una creatura del Diavolo. Sai … il Diavolo sta all’inferno, nell’inferno c’è il fuoco, Fenny sembrava andare a fuoco …>>
<<Sì, sì, capisco.>>
<<Il giorno lo abbiamo passato insieme. Sara accompagnava Brig al bagno e Marco accompagnava me. Non volevamo andare in giro per casa da soli. E avevamo tutte le ragioni del mondo per farlo questa volta.>>
<<E Tommy?>>
<<Ha smesso di rispondere ai nostri messaggi dopo un po’. L’ultimo diceva “ho solo il 3%, chiamo io appena ho notizie, sono quasi arrivato comunque, vedo le case e lì c’è qualcuno, hanno messo della musica”. Poi niente. Il suo telefono è morto, non squillava più. Il suo numero risultava inesistente. Quella cosa ci ha spaventati ancora di più. Ci ha super spaventati. Sara era pallida. Marco e Brig pure. Forse anche io ero pallido.>>
<<Perché non avete provato ad andare voi stessi dai poliziotti?>>
<<Brigitte non voleva uscire di casa. Diceva che allontanandosi sarebbe potuto accadere qualcosa che noi però non avremmo potuto vedere. Marco voleva andarci ma anche lui aveva paura di farlo. Aveva paura di … sparire. In macchina magari. O dalla polizia. Il punto è che i poliziotti ci rispondevano! Ogni volta ci dicevano di aspettarli, che stavano arrivando, che dovevamo attendere un attimo … ma non arrivavano mai! E abbiamo iniziato ad avere paura che fossero in qualche modo complici o qualcosa del genere. Inoltre non sapevamo se conveniva portarci Fenny con noi oppure no. Alla fine non abbiamo fatto altro che parlarne senza mai fare niente. Più il tempo passava, più non facevamo niente. E poi la ciliegina sulla torta: verso sera è successo di nuovo.>>
<<Cosa?>>
<<Che qualcuno di noi si perdesse. Eravamo a cucinare, tutti insieme. Eravamo tutti spaventati a morte ma facevamo finta di non esserlo. Sara si è allontanata un attimo, ma giusto un attimo, e Brig vedendola uscire dalla cucina verso il corridoio, che era buio, l’ha inseguita. Non voleva lasciarla da sola. Non al buio. L’ha riconrosa dicendo: “mamma aspetta che accendo la luce”.>>
<<E …?>>
<<La luce non si è mai accesa. Sia io che Marco ci siamo girati verso la porta della cucina in attesa che la luce si accendesse, ma niente. Dopo qualche secondo già stavamo morendo dentro.>>
<<Le avete cercate?>>
<<Cazzo sì se le abbiamo cercate. Io e Marco siamo andati ovunque in casa. Abbiamo acceso tutte le luci, ispezionato ogni stanza … ma non c’erano. Abbiamo fatto video, ma niente. Abbiamo acceso le televisioni di tutte le stanze per vedere se rispondevano in quel modo, e abbiamo provato a chiamarle. Però … cazzo, avevano i telefoni in cucina. Noi li abbiamo tenuti sempre in carica durante il giorno, sempre attaccati alla corrente proprio per evitare di finire “nell’altro mondo” con la batteria scarica. Quindi loro i loro telefoni erano in carica quando sono scomparse, e non abbiamo potuto contattarle.>>
<<Così siete rimasti solo tu e lui.>>
<<Solo io e lui, sì. Ma non è durata molto quella solitudine. Eravamo nel bagno quando la luce si è spenta. La luce di tutta la casa. Abbiamo urlato e abbiamo subito acceso i telefoni, e tenendoci stretti ci siamo guardati intorno spaventati.>> dice Elia con un sospiro amaro <<Fuori dalle finestre era tutto… buio. Nero. Non si vedeva niente. Sembrava di essere finiti sott’acqua. Abbiamo acceso le torce e pian piano ci siamo spostati verso la cucina. Lì c’era ancora Fenny. Era ferma sul tavolo. Brillava lievemente, molto meno della notte prima.>>
<<Cosa avete fatto?>>
<<Marco voleva ucciderla. Voleva buttarla fuori di casa. Io non volevo ma ho pensato che forse era la cosa migliore da fare, poi però abbiamo guardato la finestra e ci siamo spaventati a morte. Era tutto così … buio.>>
<<E non l’avete più buttata via?>>
<<Non subito. Abbiamo esitato. Ne abbiamo parlato. Poi però l’abbiamo portata verso la porta di casa e Marco l’ha lanciata il più lontano possibile. Non voleva uscire. L’idea originale era quella di buttarla in acqua, nel mare. Ma fuori non si vedeva nulla. Non volevamo ucciderla con coltelli o cose così perché in quel momento eravamo troppo spaventati per fare una cosa simile. Siamo stati frettolosi. Abbiamo voluto fare le cose velocemente.>>
<<E com’è andata a finire?>>
Elia sospira <<È finita che non appena abbiamo chiuso la porta di casa anche i telefoni si sono spenti. Siamo rimasti nel buio più totale.>>