Nel nulla 3/5

Durata lettura: medio-corta

<<Quando sono iniziati i problemi?>>
<<Il sesto giorno da quando è arrivata quella scatola. Ma già dal quinto le cose si stavano facendo davvero strane.>> risponde Elia.
<<Cioè?>>
<<La mattina del quinto giorno è iniziata così: io e Marco ci siamo svegliati con calma, siamo andati in cucina per fare colazione e ci abbiamo trovato Brigitte con Fenny. Gli abbiamo dato del salame e poi abbiamo mangiato anche noi. In quel momento Brigitte ha provato a fare altre foto a Fenny, ma questa volta non ci è proprio riuscita.>>
<<Non ci è riuscita in che senso?>>
<<Nel senso che le scattava, ma lo scatto usciva vuoto. Si è spaventata tantissimo, aveva paura di aver rotto il telefono ma scattando delle foto a qualcos’altro le foto uscivano bene. Era Fenny il problema.>>
<<Lo scatto usciva vuoto? Che significa?>>
<<Significa che lo schermo diventava nero. Cioè lei faceva la foto ma la foto usciva nera. Tutta nera.>>
<<Ah, capisco.>>
<<In quel momento ci siamo tutti … innervositi credo. Forse eravamo più curiosi che nervosi però. Abbiamo provato a fare delle foto con i nostri telefoni, ma il risultato era lo stesso. Brigitte ha avuto un’idea geniale ed è andata a prendere una macchina fotografica vera, ma niente. Anche con quella le foto uscivano nere.>>
<<E cosa avete fatto a quel punto?>>
<<Abbiamo provato a fare un video. Registrarlo è stato semplice. Fenny non si muoveva troppo, quindi l’abbiamo messa su un tavolo e l’abbiamo registrata.>>
<<E poi?>>
<<Poi niente. Il video spariva. Non veniva salvato. Veniva cancellato in automatico.>>
<<Uhm … capisco.>>
<<Già quello era stranissimo. Così strano che ci ha convinto a stare con Fenny praticamente tutta la mattina. Poi è arrivata l’ora di pranzo. Sara ci ha chiamato dal salone e noi ci siamo andati. Abbiamo trovato il tavolo apparecchiato … ma Sara non c’era. E neanche Tommy.>>
<<Vi siete preoccupati?>>
<<No. Non subito. Abbiamo mangiato e pensavamo che Sara e Tommy fossero in casa perché li sentivamo parlare in cucina. Però … non entravano in salone. A quel punto Brigitte ha urlato ai suoi di venire a mangiare perché il cibo si stava facendo freddo . Le voci dalla cucina si sono fermate, e … basta.>>
<<Basta?>>
<<Sì. Tommy e Sara hanno smesso di parlare e basta. Erano come scomparsi. Non entravano. Li abbiamo aspettati ma … niente. Era calato un silenzio terribile, ci siamo spaventati a morte.>>
<<E voi cosa avete fatto?>>
<<All’inizio niente. È stato Marco a muoversi per prima però, ha chiamato il padre e la madre con più forza, ma niente. Non rispondevano. Si è alzato di scatto pensando che quei due si fossero sentiti male in corridoio, ma andando lì non ha trovato nessuno. Anzi …>> Elia si blocca come se il ricordo di quell’evento gli facesse ancora paura <<le luci erano spente. Tutte. Era tutto buio lì, le porte erano tutte chiuse e anche se era giorno sembrava che il sole fosse calato da un pezzo. Sembrava di stare tipo … poco dopo al tramonto, quando il cielo è ancora un po’ blu ma comunque sei costretto ad accendere le luci per vedere dentro casa. Ecco, sembrava di essere passati dall’ora di pranzo a quella di cena.>>
<<Ah …>>
<<Marco ha chiamato i suoi, ma non rispondeva nessuno. La casa sembrava vuota per davvero, e Marco era impallidito praticamente. Brigitte si è alzata poco dopo, e io l’ho seguita. Insieme siamo andati al piano di sopra … ma niente. Le stanze erano vuote. I bagni erano vuoti. La cucina era vuota … e cazzo, era davvero tutto chiuso. Le tapparelle erano abbassate, anche quelle del bagno lo erano, e accendere le luci non migliorava la situazione perché era come se non facessero luce … è come quando si accende una torcia di giorno. Non sembra fare luce perché quella del sole la copre. Stessa cosa. Quelle che accendevamo sembravano delle lampadine finte.>>
<<Cosa è successo poi?>>
<<Siamo usciti di casa per capire se fossero usciti un attimo, e in quel momento abbiamo sentito Sara urlare dal salone. Ci stava chiamando in realtà, e aveva una voce tipo arrabbiatissima. Siamo corsi tutti e tre di là e l’abbiamo trovata seduta al suo posto. Ci guardava con volto infuriato. “Dove diavolo eravate finiti?” si è messa a urlare “vi chiamo da ore, il cibo si fredda” e tutte queste cose qua. Tommy ha cercato di calmarla, ha detto che eravamo usciti un attimo e che avevamo solo fatto tardi, nulla per cui doversi arrabbiare, e allora lei ha detto che se proprio dovevamo uscire potevamo prenderci la briga di portarci dietro i telefoni e rispondere alle chiamate.>>
<<E voi cosa avete detto?>>
<<Siamo rimasti in silenzio all’inizio, paralizzati.>> è la risposta.
<<Per la paura?>>
<<No. Perché sul tavolo c’era il nostro primo. Ma noi il primo lo avevamo praticamente finito. Quindi ci siamo guardati in faccia e … abbiamo capito che qualcosa non andava. Brigitte ha provato a spiegare ai suoi cosa era successo ma Tommy e Sara ovviamente non l’hanno presa molto sul serio all’inizio. O meglio, Sara non lo ha fatto, Tommy aveva uno sguardo un po’ più preoccupato invece.>>
<<E Marco?>>
<<È rimasto in silenzio. Era spaventatissimo. Anche io lo ero ovviamente, e le nostre facce avevano spaventato anche quelle dei loro genitori. Pure Sara dopo un po’ si è fatta seria e attenta alla storia che Brigitte stava raccontando. Io e Marco ci siamo limitati a stare lì in silenzio comunque. Non abbiamo mangiato nulla, non avevamo più fame.>>
<<Cosa è successo poi?>>
<<Non volevamo fare più niente quel giorno. Marco non voleva più uscire, e Brigitte aveva paura ad allontanarsi troppo dai suoi o da noi. Mi ricordo che esitava anche ad andare in bagno, tanto che si portava Fenny dietro quando lo faceva. Non voleva rimanere da sola neanche un secondo.>>
<<E tu?>>
A Elia sfugge un sorrisetto nervoso <<Ero terrorizzato, cazzo. Non così tanto da portarmi Fenny al bagno ma abbastanza da non voler rimanere da solo troppo a lungo. Sono stato con Marco tutto il tempo infatti. E anche Brigitte è stata con noi, anche se lei ha continuato a fare avanti e indietro per assicurarsi che Tommy e Sara ci fossero ancora in casa. Il resto della giornata è passata in modo tranquillo però … abbiamo giocato per la maggior parte del tempo, siamo anche usciti a farci una passeggiata per snervosirci un po’, poi è arrivata la sera e abbiamo cenato.>>
<<Sono successi altri incidenti quel giorno?>>
<<Beh … non è proprio un “incidente” questo, ma praticamente è successo che Marco ha preso una sigaretta e se l’è messa in bocca. Stava cercando l’accendino perché non se lo trovava nelle tasche, e nel frattempo io e Brigitte stavamo giocando con il pulcino, se lo stava mettendo sulle spalle per vedere se cadeva o meno.>>
<<E cadeva?>>
<<No.>> sorride Elia <<Fenny era un sacco intelligente. Non cadeva. Ma dato che Marco diceva cose come: “quel pulcino porta sfiga, mi ha fatto perdere l’accendino” e via dicendo Brigitte ha deciso di metterlo sulle sue di spalle, per prenderlo un po’ in giro. Marco aveva la sigaretta spenta in bocca. Si è tolto il pulcino dalla spalla con una mano e ha minacciato di lanciarlo via, e quando Brigitte se lo è ripreso la sigaretta era accesa.>>
<<Si è accesa da sola?>>
<<In quel momento sembrava proprio di sì. A quel punto Marco ha detto che quel pulcino portava davvero sfiga. Ha detto che voleva starci lontano il più possibile, ha pure buttato via la sigaretta. Brigitte lo ha preso un po’ in giro ma poi è stata costretta a lasciare Fenny per terra perché era tornata ad essere caldissima e non potevamo più tenerla in mano. Il pulcino ci seguiva come un cagnolino però, e noi camminavamo piano così da permetterci di essere seguiti. Quando siamo rientrati l’abbiamo trovato sporco di cenere, e io e Brig l’abbiamo pulito.>>
<<Sì è fatta pulire questa volta?>>
<<Non abbiamo usato l’acqua. Abbiamo usato della carta.>>
<<Capito.>>
<<Brig ci ha chiesto di dormire insieme quella notte. E l’abbiamo fatto. Lei ha dormito per terra. Avrei dovuto lasciargli il posto ma non mi andava.>> ha riso Elia.
<<Tu avevi un letto?>> domando io a questo punto.
<<Beh … sì. La stanza di Marco aveva due letti.>>
<<E perché?>>
<<In che senso?>>
<<Perché la stanza di Marco aveva due letti se lui dormiva da solo? Da quello che ho capito Brigitte aveva una stanza tutta sua.>>
<<Ehm …>> Elia fa spallucce <<Credo … ecco … non ricordo. Comunque aveva due letti. Forse ne avevano messo un altro per me.>>
<<Probabile.>>
<<Comunque … quando abbiamo spento le luci Brigitte ha detto che forse sarebbe stato meglio dormire con le luci accese, perché aveva un po’ paura di rimanere al buio. E allora Fenny ha iniziato a brillare.>>
<<Brillare?>>
<<Sì. Ha iniziato a brillare come una lampadina. Una lampadina piccola, ma dava un po’ di luce. >>
<<E voi che avete fatto?>>
<<Beh … a me sono venuti i brividi, e Marco era pronto a correre verso la porta e urlare. Brigitte si copriva la bocca con le mani, era meravigliata.>>
<<Lo avete detto ai genitori?>>
<<Sì. Glielo abbiamo detto subito. Tommy e Sara sono venuti a vedere Fenny di corsa, e guardandola sono rimasti stupiti come noi. Hanno provato a fargli delle foto, ma questa volta uscivano troppo luminose. Al posto di uscire nere uscivano quasi del tutto bianche. Marco ha detto che quel pulcino era maledetto o qualcosa del genere, Tommy lo ha zittito però. Ha detto che quel pulcino era speciale. Lo ha preso lui e se lo è portato in camera. E il giorno è finito così.>>
<<E da lì le cose sono peggiorate, dici?>>
<<Oh sì, un sacco. Il giorno dopo ci ha svegliato Sara chiedendoci di Tommy. Era scomparso.>>