Luna nuova 1/3

Durata lettura: corta

Il soggetto di cui sto analizzando i ricordi si chiama Samuel. Nel momento in cui lo sto vedendo si sta incamminando verso una biblioteca. Secondo i dati che abbiamo raccolto su di lui, è un lettore appassionato. Legge molto, specialmente libri considerati utili per lo sviluppo personale.
Non si sta dirigendo in biblioteca per questo motivo però. Ha già tutti i libri che lo interessano a casa, e molti altri li ha scaricati nel suo lettore digitale, che tiene nel telefono.
Lui è uno studente liceale in questo momento, ma non è neanche questo il motivo che lo ha spinto ad andare in biblioteca. Stando ai nostri dati il motivo è da ricercare nei sogni.
Da mesi Samuel sogna sempre la stessa cosa. Una città luminosa, la sua città, e lui che si sveglia, si alza dal letto, e correndo raggiunge una biblioteca. Non una biblioteca a caso però, è sempre la stessa.
Dentro la biblioteca, Samuel sogna di dirigersi in uno specifico punto, e lì sogna di prendere un libro e poi tornarsene a casa per leggerlo. Anche in questo caso si tratta sempre dello stesso libro.
Aperto il libro, il sogno finisce.
Il problema di questi sogni, apparentemente innocui, è che oltre ad essere ripetitivi (li ha fatti ogni singola notte) presentano anche dei lati inquietanti. Un giorno Samuel è andato in campeggio, e ha sognato non di alzarsi da casa sua, bensì di alzarsi dal campeggio. Correre dal campeggio fino alla biblioteca è stata una sfida colossale per lui, e quando si è svegliato per davvero aveva le gambe a pezzi … come se avesse corso per ore il giorno prima, quando in realtà non aveva fatto sforzi troppo pesanti.
Un altro giorno Samuel ha dormito a casa di un’amica, e ovviamente ha sognato di alzarsi proprio in quella casa. La cosa strana? Nell’uscire dalla casa ha visto l’interno di una stanza che però non aveva mai visto prima, e quando Samuel si è svegliato realmente ha scoperto che quella era la stanza dei genitori (motivo per cui la porta era sempre chiusa quando lui andava a trovare la sua amica) e aprendola ha notato che gli interni erano proprio come li aveva sognati. Non aveva sbagliato neanche un singolo dettaglio.
Il ragazzo si è spaventato inizialmente. Ha riflettuto sulla possibilità di chiedere aiuto a qualcuno, ma non sapeva bene chi. Così la prima cosa che ha fatto è stata cercare aiuto su internet, incappando in siti che parlavano di paralisi del sonno ed esperienze extracorporee poco credibili.
Quei siti non lo hanno aiutato per niente. Anzi, più ci navigava più incappava in posti in cui non voleva, posti abitati da complottisti vari, da gente che crede nei rapimenti alieni e alle possessioni demoniache. Era chiaro che internet non lo avrebbe aiutato molto.
Quella sera però ha fatto un sogno diverso dal solito. Samuel si è alzato, ma al posto di correre nella biblioteca si è seduto davanti al suo computer per fare delle ricerche. La cosa strana di quel sogno? Ogni singola ricerca dava lo stesso risultato: “io sono timido, non parlare di me, o scapperò via”.
A quel punto Samuel ha pensato davvero di essere stato posseduto o qualcosa del genere. Ne ha parlato coi genitori, che poco convinti ma comunque preoccupati gli hanno detto di farsi vedere prima da un prete e poi da un medico.
Quella notte il sogno era cambiato di nuovo. Samuel si alza dal letto, va in cucina dove ci sono i suoi genitori, che dandogli le spalle e non guardandolo in faccia dicevano:
<<Lui è timido. Forse è meglio se annulliamo gli appuntamenti. Oppure se ne andrà … e non lo vedrai mai più. Avete un appuntamento voi due. Ma, se parli di lui, si offenderà e non si presenterà. Questo è l’ultimo avvertimento.>>
Al risveglio Samuel aveva il fiato corto. Sudata freddo. Aveva paura. Ma era anche curioso.
Non poteva essere un demone se la minaccia era: “me ne vado”. I demoni non vogliono andarsene, vogliono rimanere … quindi non era un demone, o almeno questo è quello che Samuel ha pensato.
Per questo adesso lo sto vedendo incamminarsi verso la biblioteca.
Ha annullato gli appuntamenti, e affiancato da degli amici sta andando a vedere chi o cosa gli ha dato appuntamento in quella biblioteca.