Luna crescente 1/3

Durata lettura: corta

In tutti i film horror che Samuel ha visto c’è il solito cliché del bimbo che corre dalla mamma per dire di aver visto un mostro, ma quando la mamma arriva sulla scena del crimine il mostro è scomparso.
Sapendo ciò Samuel è molto attento a menzionare il libro durante l’ora di cena. Se lo porta con sé senza dire nulla, si siede a tavola dopo aver aiutato ad apparecchiare, ma poi chiede distrattamente al padre di dare una letta ad un suo appunto preso a scuola, sperando però di fargli vedere il disegno iperrealistico di Malcom.
Il padre osserva il libretto, e dopo un po’ fa spallucce <<Quindi? C’è qualcosa che non hai capito?>>
Samuel ritrae il libro e legge ciò che c’è scritto sopra. Come sospettava la pagina è cambiata, sapeva che non sarebbe stato così facile dimostrare che quel libro è effettivamente maledetto o qualcosa del genere, però ora mostra degli appunti scritti con la sua stessa identica calligrafia … appunti … particolari.
Un brivido gli scorre su tutta la schiena. Il cuore inizia a battergli forte.
<<Sam?>>
<<Eh?>> il ragazzo lancia uno sguardo al padre, che aveva richiamato la sua attenzione <<Cosa?>>
<<Stai bene? Hai una faccia orribile.>>
<<S … sì. Ehm … sì.>> Samuel vorrebbe dire la verità a quei due, ma non sa se può farlo. Il libro è “timido” dopotutto. Se la potrebbe prendere. E non vuole fare sogni strani questa notte.
<<Da quando vai in giro con libri così?>> gli domanda allora la madre, mentre serve i piatti.
<<Perché?>>
<<Beh … è strano, piccolino … non hai dei quaderni?>>
<<È un diario tascabile.>>
<<Ah …>> lei gli lancia un’occhiata poco sicura <<è rosso.>> dice poi.
<<S … sì. Perché?>>
<<Il libro di cui parlavi nel sogno. Non era rosso?>>
Il ragazzo scuote la testa <<No … cioè sì ma non era questo.>>
<<Sei andato alla fine dal parroco?>>
<<No …>>
La madre sospira <<La nonna era riuscita a prenderti un appuntamento. Praticamente gli hai solo fatto perdere tempo.>>
<<Mi dispiace.>> si limita a dire Samuel.
<<E dallo psicologo?>> domanda allora il padre.
<<Non ho bisogno di uno psicologo, mica sono pazzo.>>
<<Sì, ma->>
<<Non preoccupatevi.>> taglia corto lui <<Sto bene.>>
Mangia velocemente e parla poco. La sua mente è interamente rivolta a quel libretto e a ciò che ha letto.
Gli appunti che sono stati mostrati, infatti, erano appunti di una lezione a cui lui non ha assistito. Il motivo per cui si è spaventato così tanto?
Quella lezione era reale, e lui l’aveva saltata. Ma ora quel quaderno ha scritto gli appunti che avrebbe preso se lui fosse andato a lezione. In poche parole il libro ha appena recuperato una cosa che si è perso.
E se può fare questo … cos’altro può fare?
Vuole scoprirlo prima della notte.
Vuole scoprirlo prima di dormire.
Vuole scoprirlo prima di sognare. Perché adesso che ha il libro, che ha fatto ciò che i sogni li chiedevano di fare da mesi, ha il terrore di cosa potrebbe succedere quella notte.