Durata lettura: medio-lunga
Il bambino sembra essersi affezionato alla telecamera. Dopo aver posato davanti ad essa per ben venti minuti di fila la sta ora usando per registrare la nave di Stefano.
Cammina lungo il molo inquadrando la nave, e quando finalmente nota i ragazzi che lo stanno guardando dalle finestre del ponte di comando lui usa lo zoom verso di loro.
<<Guarda quanto sono belle.>> dice il bambino alla telecamera <<Ti piacciono? Sono le mie prede.>> e detto ciò scatta all’improvviso verso la nave, e in un paio di salti atleticamente impressionanti si ritrova sopra l’imbarcazione.
A questo punto si sente l’urlo terrorizzato di Silvia provenire dal ponte di comando.
<<L’hai sentito?>> domanda il bambino inquadrando l’origine dell’urlo <<Mi stanno chiamando.>> detto ciò avanza ed entra senza troppa difficoltà nella stanza dove sono nascosti i ragazzi.
La prima cosa che si ode è la voce tanto spaventata quanto minacciosa di Stefano.
<<FERMO!>> intima al bambino; è in piedi davanti alle ragazze, mani aperte e messe davanti <<Fermati.>> ripete lui a voce alta, mentre dietro di lui sia Silvia che Giulia sono visibilmente nel panico e stanno facendo fatica a trattenere le urla <<Non so cosa>>
<<In ginocchio.>>
Queste parole dette con fermezza e tranquillità fanno calare il silenzio.
<<C … come?>> domanda dopo un po’ Stefano, evidentemente confuso.
<<In ginocchio.>> ripete il bambino.
<<P-perch-?>>
<<Fallo!>> urla Silvia, buttandosi a terra e con le mani in alto; sta tremando.
<<Ste …>> parla Giulia, con più calma; anche lei si sta abbassando <<fallo. Non sappiamo chi è né … né che sta succedendo.>>
<<Appunto!>> esclama Stefano con rabbia alla ragazza <<Perché dovrei mettermi in ginocchio?>> poi torna a guardare il bambino <<Chi sei tu, eh? E che cosa hai fatto a Mirco?>>
<<Mirco?>>
<<Sì, Mirco! MIRCO! Il mio amico! Quello che … quello che ti stavi portando dietro!>>
<<Dici l’uomo di cui avevo la testa?>>
<<Sì, lui!>> esclama Stefano con rabbia e tono crescente <<Che …>> la voce gli si incrina nel mentre il suo sguardo si abbassa un attimo, ma poi lo rialza e si concentra nuovamente sul bambino <<che gli è successo?>>
<<Si è rifiutato di obbedire, quindi l’ho punito.>> è la risposta del bambino <<Ora tocca a te obbedire. Mettiti in ginocchio. Voglio che mi baci.>>
Stefano rimane interdetto nuovamente <<C … cosa?>>
<<Mi hai capito. Ti do cinque secondi per obbedire.>>
Stefano a questo punto urla di rabbia e carica contro il bambino, che risponde con rapidità e prontezza; la telecamera purtroppo si è mossa con lui, quindi non è possibile capire che cosa esattamente ha colpito Stefano, ma deve essere stato un colpo abbastanza forte da avergli rotto la mascella perché quando la telecamera torna ad essere stabile lui è per terra, con la bocca storta in modo innaturale.
Le due ragazze urlano dalla paura, mentre il bambino avanza verso il corpo inerme di Stefano.
Lui è ancora sveglio, ma non riesce a muoversi.
Il bambino appoggia uno dei suoi piedi sopra al suo petto, dopodiché si filma nel mentre flette i muscoli in quella posizione di forza; il volto non lascia trapelare molte emozioni, ma è chiaro che si stia divertendo, a dircelo è il suo organo genitale.
Questo bambino sembra essere nell’età prepuberale, eppure il suo pene ha una dimensione abbastanza notevole, specie ora che si è gonfiato e indurito.
Dopo aver flettuto i bicipiti il bambino avvicina l’inquadratura al volto dell’uomo, ora deformato.
<<Bello, vero?>> dice rivolto alla telecamera mentre con la mano libera lo prende per la mascella e cerca di aprirgli la bocca a forza.
<<Lascialo in pace!>>
La voce di Giulia interrompe le azioni del bambino che si ferma e sposta la sua attenzione verso le ragazze; da questa angolazione è impossibile vedere né i volti nell’uno né quello delle altre.
<<Tu.>> dice il bambino alla fine <<Questa telecamera la reggevi tu. Sento anche il tuo odore qui sopra.>>
<<S … sì.>> risponde Giulia con un filo di voce.
<<Vieni qua.>> dice il bambino puntando contro di lei l’inquadratura della telecamera, ma Giulia non parla né si muove <<Mi hai sentito?>> continua il bambino <<Ti do cinque secondi. Poi vengo io da te.>>
Giulia ha un’espressione scioccata e sconvolta in volto, ed è rannicchiata in un angolo della stanza affianco alla sua amica. Dopo l’ultima minaccia decide però di muoversi, sebbene l’esitazione sia evidente.
<<Giulia, no …>> sussurra Silvia, ma è una supplica rivolta più a sé stessa che all’amica.
La ragazza si avvicina al bambino gattonando, continuando a fissare lui e la telecamera con terrore; il suo sguardo si ferma spesso in mezzo però, presumibilmente nel punto in cui c’è l’organo genitale del bambino.
<<Avvicinati ancora.>> dice il bambino, e quando la ragazza è praticamente sotto di lui la inquadra dall’alto verso l’alto <<Perché mi guardi il pisello? Ti piace?>>
Giulia scuote la testa in modo quasi impercettibile; sta tremando di paura, e sempre dalla paura è parzialmente paralizzata.
<<Sì che ti piace, non mentire. Alle ragazze piacciono i piselli, quindi anche a te deve piacere. Toccalo.>>
Giulia esita per qualche secondo, poi però decide di obbedire; la sua mano trema quando la allunga verso l’organo genitale del bambino.
Lo tocca con un semplice singolo dito.
<<E-ecco fatto …>> dice lei <<l’ho … toccato.>>
<<Muovilo..>>
<<C … cosa?>>
<<Piegalo.>>
Lei deglutisce, quindi ci prova; la forza che sta usando per soddisfare la richiesta del bambino è evidente, eppure l’organo genitale non si muove.
Giulia decide di provarci con due dita, dopodiché tenta di farlo prendendolo con l’intera mano, ma così facendo riesce solo a piegarlo leggermente e in modo quasi del tutto impercettibile; quell’organo genitale sembra possedere una resistenza fuori dal normale.
<<Sei debole.>> sentenzia il bambino <<Non ti meriti di toccarmi. Abbassa le mani.>>
Lei obbedisce subito, più sconvolta di quanto lo fosse poco fa.
<<Ora dimmi il perché stavi registrando prima.>> gli domanda il bambino.
<<In-in che senso?>>
<<Tu avevi la telecamera. Mi stavi facendo un video quando stavo venendo.>>
<<Sì …>>
<<Perché?>>
<<I-io … io sono una youtuber … faccio video di … di tante cose … quindi … io … stavo solo …>>
<<Fai video di tante cose, ma quali cose?>>
<<Beh, ecco … capelli. Smalto per le unghie. Trucco. Faccio video che parlano di quello.>>
Il bambino sembra confuso <<Capelli? Stavi facendo un video ai miei capelli?>>
<<N-no! No io stavo … io stavo solo registrando.>>
<<Ma perché?>>
<<N …>> la ragazza esita, poi scuote la testa <<non lo so.>> ma nel dire ciò viene colpita da un pugno sul volto.
<<Le persone non fanno le cose senza sapere il perché. Voi sapete sempre il perché. Quindi ora pensaci e dimmelo. Oppure ti tolgo i denti uno alla volta.>> dice il bambino indicando il pavimento, dove un dente appartenente a Giulia è chiaramente visibile <<Rispondi ora.>>
Lei torna a guardarlo; ha la bocca che sta sanguinando e uno sguardo perso.
<<Giulia …>> mormora Silvia da lontano, ma non aggiunge altro; ha uno sguardo completamente perso nel vuoto.
<<Io … stavo registrando perché volevo caricare questo video nel mio canale.>> risponde infine Giulia.
<<Canale?>>
<<Un canale youtube, sì. Te l’ho detto, sono una youtuber.>>
Il bambino rimane in silenzio per qualche secondo <<Ah … ora ho capito.>> dice alla fine <<E chi li guarda i tuoi video?>>
Giulia deglutisce <<Tante persone. Ho ventimila iscritti. Significa che almeno ventimila persone li guardano.>>
<<Ventimila?>> esclama il bambino <<Wow … sono davvero tante. Quindi tu sei brava a fare i video.>>
<<N … no … non lo so. Forse.>>
<<Allora prendi.>> il bambino le allunga la telecamera.
Lei esita inizialmente, ma alla fine la telecamera passa nelle sue mani.
<<C-che … che devo … farci?>>
<<Tu da ora sei la mia nuova telecamera.>> dice il bambino, dopodiché qualcosa di improvviso accade: la telecamera cade a terra, e sia Giulia che Silvia urlano a gran voce; Silvia dalla paura, Giulia dal dolore.
<<P … perché?>> dice Giulia dopo aver urlato per un po’.
<<Perché non ti serve.>> è la risposta del bambino <<Per usare la telecamera hai bisogno solo di un occhio. Quindi questo me lo prendo io.>>
<<S … sei … sei PAZZO!>>
<<E tu sei la mia nuova telecamera. Una telecamera umana. Quindi ora vieni qui e fai il tuo lavoro.>>
<<NO!>>
<<Obbedisci. Altrimenti ti staccherò tutti i denti. E poi le unghie. E poi i capelli. Capito?>>
<<N … no, ti prego, n->>
<<Allora obbedisci. E fallo in silenzio.>>
Passa del tempo, ma alla fine la telecamera viene nuovamente sollevata.
Ad averla in mano è Giulia perché il bambino è la persona che viene subito inquadrata.
Ora che è possibile vedere il suo corpo per intero è difficile non rimanere ammaliati dalla sua figura; il suo corpo è un elegantissimo e sublime ammasso di muscoli, accompagnato da un volto giovane e apparentemente innocente.
Malgrado i muscoli siano così definiti da fare paura la costituzione del corpo non è anormale, è snella come quella di ogni altro bambino, e ogni sua parte è perfettamente proporzionata, cosa che dona a quel bambino un’immensa, seppur surreale, bellezza.
Oltre alla bellezza, il bambino esprime un opprimente e pericoloso senso di potere. Il suo piede è ancora sopra al corpo dell’inerte Stefano, permettendo a lui di troneggiare con una posa tanto dominante quanto regale, mentre tra le dita di una sua mano sgocciola un bulbo oculare umano.
Sembra un piccolo ma spietato principe alla conquista di popoli deboli e indifesi, un bellissimo mostro in cerca di vittime ignare … e in tutto ciò il suo organo genitale è ancora duro, gonfio e perfettamente dritto.
<<Da questo momento avrai un solo occhio.>> dice il bambino <<E quell’occhio lo userai per guardare solo me tramite quella telecamera. E ogni volta che sarai troppo debole per fare il tuo lavoro, o per stanchezza o per altri motivi, verrai punita.>> e detto ciò porta con eleganza l’occhio che tiene in mano alla bocca e poi … lo ingoia <<Ti mangerò una parte di corpo diversa ogni volta che sarai punita.>> dice tornando a guardare Giulia <<Quindi ti conviene fare la brava.>>
Il video continua mostrando il bambino avanzare verso Silvia, rannicchiata in un angolo della stanza.
<<NO!>> urla lei <<NO TI PREGO, NO! NON AVVICINARTI! GIULIA! FAI QUALCOSA!>>
L’unica cosa che Giulia fa, però, è il continuare a registrare nel mentre che il bambino si ferma davanti alla sua nuova vittima.
<<Non stare ferma.>> parla lui <<Devi mostrare il mio corpo in tutta la sua grandezza. Devi mostrare ogni parte di me, e se non puoi devi mostrare le parti migliori di me. Quindi alzati e avvicinati, o dovrò punirti fin da subito.>>
Con palese sofferenza Giulia si alza da terra e si avvicina a quei due per riprendere meglio la scena.
<<G-giulia …>> dice Silvia guardando la sua amica <<c … cosa …?>>
<<Mi dispiace …>> mormora Giulia cercando di trattenere le lacrime.
<<Giulia …>>
<<Mi dispiace tanto.>> piange la ragazza <<Io->>
<<Giulia scappa.>> esclama a questo punto SIlvia <<SCAPPA!>> e detto ciò salta addosso al bambino <<SCAPPA! IO LO TENGO QUI!>>
Silvia viene sottomessa con estrema facilità però, e vedere la scena per intero lascia ben intendere la forza che il bambino è in grado di sprigionare … una forza chiaramente disumana.
Con le gambe il piccoletto immobilizza la ragazza a terra e le impedisce di usare le braccia, dopodiché … urina? La cosa più interessante di questo evento è il fatto che è possibile vedere il suo organo genitale muoversi da solo; fino a questo momento ha mantenuto un angolo di 90°, ma per urinare addosso alla ragazza si è abbassato da solo, muovendosi con la stessa rigidità che avrebbe il cannone di una nave.
Tutto ciò che Silvia può fare è girare la testa a destra e sinistra per evitare che l’urina gli entri nel naso, e anche in questo caso è possibile notare come l’organo genitale del bambino si muova da solo e in perfetta sincronia con la testa della ragazza; a quanto pare sta davvero mirando al suo naso.
<<Smettila di muoverti. Voglio solo farti la pipì dentro.>> dice il bambino dopo un po’ <<Se non vuoi che passi dal naso apri la bocca, sarà più facile e veloce.>>
La ragazza non si arrende, ma la sua è una battaglia persa; inizia a tossire, poi alla fine è costretta ad aprire la bocca per tornare a respirare.
Il bambino alza lo sguardo verso la telecamera con palese soddisfazione nel volto, quindi flette entrambe le braccia gonfiando i bicipiti e mettendo in bella mostra il suo fisico divino.
Quando il bambino termina di urinare anche Silvia si calma; ha smesso di agitarsi e non sta più urlando, ma ha uno sguardo sconvolto e completamente fuori fuoco.
<<G … giulia …>> riesce a mormorare dopo un po’ <<p … perché … sei ancora qui?>>
<<Silvia …>>
<<Scappa …>>
<<Nessuno scappa.>> dice il bambino tornando a concentrarsi su Silvia <<E ora guardami. Mi piacciono i tuoi occhi. Guardami.>>
Silvia mantiene lo sguardo sulla sua amica per qualche secondo, poi lo sposta verso il bambino.
<<Mi piacciono le tue lacrime.>> continua lui <<E mi piace anche il modo in cui mi guardi.>> si porta le mani dietro alla nuca <<Continua a guardarmi così. Continua. Mi fa sentire benissimo.>>
Silvia continua a guardarlo con inerzia mentre il respiro del bambino si fa più forte e intenso; dopo qualche secondo è possibile vedere il suo organo genitale iniziare a vibrare leggermente.
<<Brava. Guardami e piangi. Mi piace da morire. Se continui … ti darò un regalo.>> dice il bambino chiudendogli occhi <<Eccolo che arriva. Apri la bocca. È tutto per te.>> detto ciò dal suo organo genitale inizia a fuoriuscire quello che a tutti gli effetti sembra liquido seminale <<Tutto per te …>> ripete il bambino con un sospiro di piacere.
Silvia a questo punto decide di combattere e cerca disperatamente di evitare quella sorte, tornando ad agitare la faccia e a urlare.
<<Fai silenzio.>> dice il bambino <<E continua a guardarmi.>>
<<NO!>>
<<Devi. O ti strappo le palpebre.>>
<<Lasciami! TI PREGO!>>
Il bambino a questo punto tiene ferma la sua faccia con le mani e usando le dita scopre completamente un occhio impedendo alla sua palpebra di richiudersi, dopodiché il suo organo genitale prende la mira in modo automatico e sommerge l’occhio della ragazza in un fiume di bianchissimo sperma.
Lei urla dal dolore, ma le urla sembrano far vibrare il suo pene di più, che risponde con altre dosi di liquido seminale.
Quando il primo occhio è completamente sommerso il bambino passa al secondo, dopodiché guarda la telecamera con soddisfazione e torna a flettere i suoi muscoli mentre il suo pene continua a eiaculare senza controllo.
Come ogni altra cosa di lui, la quantità di liquido seminale che produce è esagerata; più lei urla e più lui ne tira fuori, e alla fine non solo gli occhi ma l’intero volto della ragazza viene coperto da una cremosa maschera biancastra.
Alla fine di quel disturbante evento l’organo genitale del bambino si affloscia e si ritira nell’arco di pochi secondi, mentre Silvia si arrende completamente al suo destino smettendo totalmente di muoversi.
<<Wow.>> dice il bambino alzandosi in piedi <<È stato bello. Mi è piaciuto un sacco. Mi divertirò tanto con voi.>> detto ciò il piccoletto avanza verso Stefano, lo prende per una caviglia e lo trascina fuori dal ponte di comando.
Giulia lo segue, e lo riprende mentre il bambino lancia di peso Stefano sul molo, come se fosse un sacco dell’immondizia.
<<Rimani qui.>> ordina il bambino a Giulia, quindi rientra nella nave e dopo pochi attimi esce fuori di lì con Silvia tre le mani; lancia anche lei sul molo, che a differenza di Stefano tossisce a causa della caduta e della botta subita <<Ora tocca a te scendere.>> dice il bambino a Giulia.
<<I-io … uso le scale.>>
<<Va bene.>> e detto ciò il bambino salta dalla nave dritto sul molo, atterrando in piedi con elegante noncuranza; il rumore prodotto dal suo atterraggio e l’incrinatura che i suoi piedi hanno lasciato sulle assi del molo lasciano intendere che il suo peso è superiore a quello dei ragazzi lanciati prima <<Scendi veloce.>> dice da laggiù rivolto a Giulia.
<<S … sì!>>
La ragazza scende normalmente dalla nave, e nel mentre lo fa è possibile notare una cosa interessante: la testa di Mirco, che era stata lasciata sul molo, è scomparsa.
Qualcuno deve averla presa.
<<Tu porti lei.>> dice il bambino a Giulia una volta che lo raggiunge; sta indicando Silvia <<Può camminare benissimo, però non può più vedere. Quindi falla alzare da terra e prendila per mano, la guiderai tu. Se si ribella o ti crea altri problemi dimmelo, la farò stare buona.>>
<<V … va bene.>>
<<Io invece porto lui.>> il bambino prende nuovamente Stefano per una caviglia <<E ora andiamo. Casa è lontana ma c’è una macchina che ci aspetta.>> e detto ciò inizia a trascinarlo verso la spiaggia.
Giulia inizialmente rimane ferma, poi si china su Silvia per cercare di convincerla a rimettersi in piedi e nel farlo si rende conto di una cosa … la nave si sta muovendo. È tornata in funzione.
A questo punto Giulia prende una decisione.
<<Ragazzi>> sussurra al microfono della telecamera <<questo non è uno scherzo. Veniteci a prendere. Vi prego. Non conosco le coordinate del posto, ma sul computer della nave vengono segnati tutti i movimenti che fa. Seguiteli. E venite. Vi prego. Fate veloce.>>
Detto ciò il video si interrompe per l’ultima volta.
Considerando che il video è stato ritrovato a bordo di una nave abbandonata, ipotizziamo che dopo aver interrotto la registrazione Giulia abbia tirato fuori il nastro con dentro il video e lo abbia lanciato sopra la nave prima che essa si allontanasse.
Purtroppo da lei e i suoi amici non sono più arrivate notizie.