Bianco – 3/5

Durata lettura: molto corta

N° 1 
<<EHI! C’È NESSUNO?>> urla l’umano. Sono passati solo tre minuti da quando si è svegliato, ma considerando l’impazienza che spesso dimostra di avere non mi stupisce che stia già urlando contro le pareti <<MI SENTITE? QUALCUNO MI SENTE?>>
Attende qualche secondo per capire se la sua voce ha provocato qualche effetto, ma nulla. Non c’è neanche eco o rimbombo. A questo punto si passa una mano in testa con desolazione e cerca di concentrare le sue attenzioni su di sé.
È nudo, ma lui è quello meno colpito da questo fatto. Sono tante le volte in cui è andato a letto nudo, con o senza compagnia. Questa potrebbe essere solo una delle tante altre volte in cui l’ha fatto, solamente che non si ricorda dove l’ha fatto. Era a casa sua? A casa di qualche amico? A casa di qualche ragazza?
Non ricorda, e questo aumenta il suo livello di impazienza. Odia perdere tempo su pensieri che non gli portano a nulla, specie perché sono rare le volte che pensare a lungo su un problema lo ha portato a risolverlo. In genere li risolve grazie al suo istinto oppure grazie alla fortuna.
O molto semplicemente non li risolve.
<<EHI!>> torna a urlare <<QUALCUNO SA DIRMI DOVE SONO?>>
Una volta constatato che urlare è inutile passa al piano B. Appoggia la mano sul muro, che sembra privo di calore o frescura proprio come il pavimento, e inizia a camminare per cercare di capire l’esatta forma della stanza.
Come sospettava, la stanza è circolare. Non vede angoli di nessun tipo e la sua mano è leggermente inclinata, però ha preferito fare il giro completo della stanza per essere sicuro al cento per cento che sia effettivamente un cerchio. E a quanto pare lo è.
<<Ma dove sono …?>> si domanda tra sé e sé, con voce quasi disperata. Il fatto che non riesca a ricordarsi niente di utile lo sta facendo impazzire <<Ma che sta succedendo? Ma perché?>>
Noto con interesse una cosa però: nessuno tra di loro ha provato a colpire il muro. Il solo toccarlo ha suggerito che fosse troppo solido per poter essere danneggiato dal loro corpo.
A questo punto credo che sia inutile continuare a mantenerli nelle stanze. Ho già avuto tutte le reazioni che desideravo avere. Ora devo dare il via alle selezioni.
Apro le porte.